
PAGARE ALLA ROMANA? OK, LET’S GO DUTCH.
Vi siete mai chiesti da dove provenisse l’espressione italiana “pagare alla romana” per far riferimento a due o più persone che in un ristorante pagano ognuno il proprio pasto?
Io no prima della scorsa settimana, quando in un momento di pausa durante un interpretariato di consecutiva italiano-inglese, ho avuto modo di scambiare due chiacchiere con un’oratrice lituana che lavora alla Commissione europea e che parlando dei vari colleghi di nazionalità diversa, si è soffermata sugli olandesi e sul loro essere attenti alle spese di natura economica.
Mi ha fatto notare che non è un caso che in inglese si dica “to go dutch” per rendere il significato del nostro equivalente “pagare alla romana”.
Questa osservazione ha acceso la mia curiosità e mi ha portato a fare una breve ricerca per capire perché si dica “alla romana” e non “alla grossetana”; ci sono varie teorie, ma sembra che due siano le più attendibili.
La prima risale all’Ottocento e ai pellegrini che, in occasione del Giubileo, si fermavano a pranzare nelle osterie romane e pagavano un prezzo fisso per un menù unico.
La seconda deriva da un’osteria di Trastevere dove la proprietaria Sora Pina pare colpisse con un bastone i turisti che entravano nel ristorante per convincerli a pagare il conto rapidamente (pagare alla romana significava dunque pagare alla signora Pina che era romana).
What about “to go dutch”? Perché si citano gli olandesi e non i norvegesi o i greci? In questo caso sembra che la scelta di questo popolo sia dovuta ad antiche rivalità tra inglesi e olandesi durante le guerre anglo-olandesi e alla natura particolarmente prudente dei secondi quando si tratta di spendere.
Altra cosa interessante è che anche gli abitanti della Spagna citano i catalani per esprimere lo stesso concetto (“pagar a la catalana”) o gli americani se siamo in Sudamerica (“pagar a la americana”), anche se in questo caso i paesi interessati sono numerosi e ci potrebbero essere delle varianti tra Argentina e Uruguay o Colombia e Venezuela, solo per citare alcuni esempi.
La domanda che sorge spontanea è dunque: e le altre lingue europee e non? Faranno tutte riferimento ad altre nazionalità per rendere il concetto di condividere la spesa di qualcosa?